L’inizio del tracciato è caratterizzato dal notevole dilavamento presente che obbliga ad una andatura molto attenta ma pian piano si sale. Il panorama è splendido. Si arriva in zona “Arrideli” dove si trova una stele commemorativa (vedi 1° waypoint). Si prosegue con tranquillità fino al bivio da cui si arriva alla zona de Sa Colonia, quindi si prosegue e, in certi tratti, si presenta sempre un dilavamento molto accentuato che con la debita attenzione si supera. Arriviamo in zona “monte Tronu” e prendiamo la sterrata che sta sulla destra e che conduce nella parte sud della pineta di “Genn’e Funtana”. Si prosegue in tutta tranquillità e, arrivati al crocicchio da cui si dipartono 4 sterrati, quasi fosse una bussola, prendiamo la sterrata verso Est che ci conduce verso la valle di “Riu Sa Ceraxa” e che percorriamo senza alcun problema; arriviamo quindi in un punto nei pressi della zona “Cuili Piccinnu” e prendiamo la stradina che sta a sinistra. Percorriamo la traccia in direzione Sud e arriviamo al crocicchio di cui sopra e giriamo sulla destra. Il fondo si presenta senza grossi problemi anche se in alcuni punti sono presenti delle grandi pozzanghere e dei tratti fangosi evitabili allargando la traiettoria. In altri punti si presentano notevoli solchi longitudinali ma, sempre con la giusta attenzione, riusciamo a superarli. Attraversiamo nell’ordine le località: “Arrostidda”, “Sedda is Cardias”, “Bruncu Senzu”, “Gillu Mannu”, “Bruncu Berritta” e qui siamo alle pendici di monte Genis dove lo sterrato si presenta molto rovinato. Si arriva quindi al punto in cui inizia l’asfalto (vedi 5° waypoint). Da questo punto ci dirigiamo verso la S.P. n.27 e successivamente a destra verso Villasalto. Percorriamo una decina di chilometri su asfalto e, prima dell’ingresso al paese, giriamo verso destra. Proseguiamo ancora su asfalto per poco più di 7 km, attraversando le località “Surridroxius”, “Bruncu Murgioni”, “Bruncu Pomposu”, “Bruncu Su Murdegu”, fino ad arrivare al guado di riu S’Acqua Callenti che si è superato in tutta tranquillità non essendoci molta acqua. Da qui, seguendo la traccia principale che troviamo con un quasi perfetto fondo, si comincia a salire fino ad arrivare al 10° waypoint in località “Bruncu Costrabu” e prendiamo lo sterrato che sta alla nostra destra. Si procede tranquillamente e si costeggia la vecchia miniera di fluorite di Is Crabus (11° waypoint); proseguiamo nello sterrato principale sempre in presenza di un battuto in buone condizioni e arriviamo al 12° waypoint: qui è presente un cancello che, se chiuso semplicemente senza lucchetto, si apre si passa e si richiude. Con piacevole scorrevolezza si attraversa la foresta di “Bruncu Su Tuvaraxiu” e si arriva in località “Arcu ‘e Mauru” dove comincia la discesa che ci condurrà al guado (asciutto) del “riu Gennedidu” e successivamente all’intersezione con la vecchia S.S. n.125 ovvero la fine del percorso. Un bellissimo, lungo e a tratti faticoso giro che permette di ammirare degli splendidi panorami.